DONAZIONE DI SANGUE A USTER

2011 donazioneLunedì 13 marzo 2023 abbiamo organizzato la nostra donazione collettiva in collaborazione con la Fondazione per il servizio di donazione del sangue di Zurigo. (Blutspende Zürich) Era programmata per il mese di maggio, ma improvvisamente

il risanamento della sala previsto per l’estate è stato anticipato, di conseguenza abbiamo dovuto adattarci con l’unica data disponibile. Non è stato possibile esporre i manifesti, alcuni soci avevano donato qualche mese prima, e non erano passati i tre mesi necessari per una nuova donazione. Malgrado le nostre pessimistiche previsioni, è andato tutto bene. 77 persone si sono presentate, 67 hanno potuto donare e 23 di questi erano nuovi donatori. A Uster esiste un centro trasfusionale molto moderno. Moltissime persone vanno la a donare (anche i nostri soci), non esistono associazioni di donatori (a parte l’Avis). Le nostre donazioni collettive danno un contributo sostanzioso sia nel reclutamento di nuovi volontari che nel fidelizzare i vecchi. Tutto questo nel vero spirito avisino, anche se con modalità adattate al paese che ci ospita. Per ricordare questo spirito associativo riporto una storia pubblicata sul periodico “Dono e Vita” dell’Avis Veneta.

Un ebreo, proprietario di una delle panetterie più famose della Germania, diceva spesso: “Sai perché sono vivo oggi? Ero ancora un adolescente quando i nazisti in Germania uccisero gli ebrei senza pietà. I nazisti ci portarono ad Auschwitz in treno. La notte nel vagone era un freddo mortale. Fummo lasciati per molti giorni senza cibo, senza la possibilità di riscaldarci in qualche modo. Nevicava sempre. Il vento freddo ci gelava le guance ogni secondo. C’erano centinaia di noi in quelle notti fredde e orribili. Niente cibo, niente acqua, niente nascondigli. Il sangue congelava nelle vene. Accanto a me c’era un anziano ebreo che era molto amato nella mia città. Tremava, aveva un aspetto terribile. Avvolsi lui con le mie braccia per scaldarlo. L’abbracciai forte per dargli un po’ di calore. Strofinandogli le mani, le gambe, il viso, il collo. Lo pregavo di rimanere in vita. L’ho tirato su di morale. È così tenni al caldo quest’uomo tutta la notte. Io stesso ero stanco e congelato, ma continuavo a massaggiare il corpo di quest’uomo per scaldarlo. Passarono tante ore. Finalmente arrivò la mattina, il sole cominciò a splendere. Mi guardai attorno per vedere le altre persone. Con mio orrore, tutto ciò che potevo vedere erano cadaveri congelati. Tutto quello che potevo sentire era il silenzio della morte. La notte gelida aveva ucciso tutti. Erano morti di freddo. Sopravvissero solo due persone: il vecchio e io. Il vecchio è sopravvissuto perché non lo lasciai congelare, io sopravvissi perché lo scaldai. Permettetemi di dirvi il segreto della sopravvivenza in questo mondo. Quando scaldi il cuore degli altri, allora riscalderai te stesso. Quando sostieni, rafforzi e incoraggi gli altri, allora ricevi sostegno, rafforzamento e incoraggiamento nella tua vita”.

v.m.

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